Il TFR, acronimo di Trattamento di Fine Rapporto, è conosciuto anche con il nome di liquidazione, ed è una somma in denaro che speta al lavoratore dipendente all’atto della cessazione del rapporto di lavoro, e viene calcolata in base all’inquadramento lavorativo specificato nel contratto, alla retribuzione percepita ed alla durata effettiva del rapporto di lavoro. Il TFR infatti aumenta d’importo in modo proporzionale alla durata del rapporto di lavoro, in quanto si tratta di un incentivo nato con l’intenzione di fidelizzare il lavoratore all’azienda, ricompensando chi rimane più a lungo presso il medesimo posto di lavoro.
Come si calcola il TFR
La prima cosa da considerare quando si calcola il TFR a cui ha diritto un lavoratore è la durata del rapporto di lavoro: a tale scopo, andranno conteggiati tutti i mesi lavorativi effettuati, ovvero i mesi che hanno avuto almeno 15 giorni lavorativi. A questo punto subentra l’inquadramento contrattuale ed il livello, in quanto l’importo che viene messo da parte per il TFR è calcolato in base alla paga annuale recepita: vanno sommate tutte le buste paga, compresi gli extra, e divise quindi per 13,5: questo è l’importo da considerare per il calcolo che stiamo facendo, da moltiplicare per il numero di anni di durata del rapporto di lavoro.
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